Da Nathan
Durata ~ 5 min

Come scegliere le stoviglie riutilizzabili per la ristorazione veloce?

Con l’entrata in vigore della nuova legge anti-spreco nel 2023, diventa necessario dotarsi di stoviglie riutilizzabili per i fast food. I professionisti del settore possono ora dotarsi di contenitori eco-responsabili scegliendo i materiali giusti. Ecco i nostri quattro punti chiave sulle stoviglie riutilizzabili per i ristoranti quick service:

1. Quali sono le soluzioni per i piatti dei fast food?


Gli imballaggi sono una delle principali fonti di inquinamento da plastica a livello mondiale.

In Francia, ogni anno vengono utilizzati 90 miliardi di imballaggi. La tendenza è ancora più impressionante in Europa, con 1.830 miliardi di imballaggi all’anno. Solo nel settore dei fast food, ogni anno vengono gettati via 180 milioni di tonnellate di imballaggi. Per cambiare questa situazione, il governo ha messo in atto misure drastiche che sconvolgeranno le abitudini delle catene di ristoranti in Francia.

Barbara Pompili, ministro della Transizione ecologica, si è impegnata a eliminare i contenitori monouso nei fast food entro il 1° gennaio 2023.

Secondo la nuova normativa, una tazza, un bicchiere o un piatto saranno considerati riutilizzabili dopo 20 cicli completi in lavastoviglie.

La fine delle stoviglie monouso costringerà i ristoranti e i fast food a rivedere le loro pratiche per ridurre l’impatto ambientale e puntare a zero rifiuti. Dovranno quindi utilizzare nuovi accessori con materiali diversi dalla plastica monouso. Nel settore dei fast food devono essere rispettati diversi criteri importanti per soddisfare i requisiti di conservazione, resistenza alla rottura e lavaggio. Il peso dei contenitori deve essere preso in considerazione, così come le dimensioni, la forma (per essere facilmente impilabili) e la durata di conservazione.

Per sostituire le stoviglie monouso, si stanno già sperimentando diverse possibilità presso i principali rivenditori come McDonald’s. Le cannucce di plastica sono state gradualmente eliminate e alcuni locali sono passati alle tazze di porcellana per il servizio del caffè. Anche la plastica di polipropilene presenta indubbi vantaggi per le stoviglie, grazie alla sua leggerezza e resistenza.

2. Il vetro è un materiale redditizio?

Anche se non è l’unico materiale che può essere considerato per far fronte all’imminente divieto dei contenitori monouso, il vetro è una soluzione che dovrebbe essere considerata prioritaria per i professionisti della ristorazione. Questo materiale consente un riutilizzo a lungo termine dei contenitori, un buon modo per rendere redditizio l’investimento iniziale per sostituire i bicchieri di plastica. Il vetro è resistente, trasparente e durevole. È sicuro da usare e può essere utilizzato sia nel forno tradizionale che in quello a microonde. Il suo peso e la sua fragilità possono rappresentare un ostacolo in alcuni casi, motivo per cui si preferiscono alcuni materiali (come il vetro temperato).

Con l’imminente adozione di queste nuove pratiche, i ristoratori dovranno ingegnarsi per rimanere nel rispetto della legge e allo stesso tempo essere redditizi. Un bicchiere di plastica costa meno di un centesimo al ristoratore, mentre un bicchiere riutilizzabile richiede un budget molto più elevato. Per tutti questi imballaggi monouso, una piccola catena di fast-food spende circa 10.000 euro all’anno. Possiamo stimare il costo dell’attrezzatura in contenitori riutilizzabili a circa 22.000 euro, che richiederà poco più di 2 anni per rendere questo acquisto redditizio.

3. Il lavaggio, un punto importante per i professionisti


Il cambiamento degli imballaggi utilizzati entro il 2023 andrà di pari passo con uno stravolgimento dell’organizzazione degli stabilimenti. Diventerà essenziale pulire e disinfettare ogni confezione per poterla riutilizzare. Questo riguarda tutti i contenitori previsti per porre fine agli sprechi. Tra le soluzioni che McDonald’s sta valutando ci sono i contenitori in vetro per le coppe di gelato e quelli in plastica lavabile per le insalate, le patatine e le scatole degli Happy Meal.

A seconda delle dimensioni, le strutture dovranno scegliere tra diverse soluzioni di lavaggio. Se lo spazio lo consente, è possibile installare una lavastoviglie professionale. Si può anche prevedere un’ora di lavoro in più per permettere ai dipendenti di effettuare le pulizie da soli. È anche possibile ricorrere a un fornitore di servizi per la pulizia. In questo caso, si favorisce un cortocircuito per avere a disposizione i contenitori in tempi rapidi.

I ristoratori possono anche istituire un sistema di deposito in modo che i clienti possano riportare i contenitori usati. L’Ecobox, una soluzione già affermata in termini di imballaggi riutilizzabili, funziona in questo modo.

4. Acquistare da uno specialista del settore


La legge anti-spreco impone alle catene di fast-food di adattarsi rapidamente a questi nuovi vincoli. Specializzato in attrezzature per i professionisti della ristorazione commerciale o collettiva, il marchio Arcoroc offre prodotti di alta qualità che soddisfano tutti i requisiti per un efficiente riutilizzo quotidiano delle stoviglie. I team di Arcoroc sono in grado di lavorare a stretto contatto con le aziende per fornire loro soluzioni sempre più adatte al loro budget e alle loro esigenze.

La gamma So Urban è stata progettata appositamente per sostituire le stoviglie monouso. Gli articoli in vetro temperato e i prodotti funzionali, economici ed eco-responsabili della collezione Opale sono alternative credibili ai contenitori usa e getta. Per i vostri bicchieri, piatti, insalatiere e posate, Arcoroc è in grado di fornirvi prodotti che combinano ergonomia, resistenza e igiene, perfetti per un uso pratico ed efficiente nell’ambiente professionale.

 

 

Esprimete la vostra opinione

Commentando, l'utente accetta il nostro informativa sulla privacy